La presentazione
dell'Editore
Quanto manca all'ora
in cui le macchine "pensanti" spodesteranno il nostro inteletto? Ovvero,
fino a quando durerà il controllo politico del mezzo tecnologico da
parte dell'uomo?
La superiorità degli esseri umani è già in discussione: i computer
gestiscono meglio di noi strutture complesse come università, ospedali o
centri di strategia militare; si sobbarcano il lavoro più duro delle
dimostrazioni matematiche; sfidano (e battono) agli scacchi i migliori
professionisti.
Ma davvero un computer "pensa"? E cosa è mai l'intelligenza, umana
prima ancora che artificiale?
Filosofo della scienza e matematico, Donald Gillies esplora qui alcune
possibili risposte a questi interrogativi, mostra come i successi
dell'intelligenza artificiale siano significativi per la logica e per la
filosofia, e ripropone in tale prospettiva le grandi controversie sul
metodo scientifico e sulla natura della conoscenza, articolando in modo
originale e inaspettato il quadro del progresso "per congetture e
confutazioni" creato da Popper, ma riabilitando al tempo stesso la
concezione dell'induzione scientifica formulata da Bacone all'alba del
pensiero moderno, quando l'immaginazione dei filosofi aveva cominciato a
dare consistenza al sogno di automi "intelligenti".
|