Malba Tahan
L'uomo che sapeva contare Le mille e una notte dei numeri
€11,50 circa
Malba Tahan è lo pseudonimo di un noto matematico brasiliano, Jùlio César de Mello e Souza. Con questo libro ci avvicina al misterioso mondo dei numeri e più in generale della matematica, intesa sia come applicazione a problemi concreti sia come possibilità di penetrare nelle straordinarie relazioni tra i numeri. Siano a Baghdad nella prima metà del XIII secolo, una città enorme con oltre due milioni di abitanti, centro indiscusso della cultura musulmana che si era formata raccogliendo l'eredità della cultura matematica greca e di quella indiana. Al-Khuwarizmi vi aveva introdotto, sin dal VII, secolo il sistema di numerazione indiano e affrontato i numerosi problemi della fervida attività economica dell'impero musulmano per mezzo delle equazioni, strumento che egli stesso aveva portato a livelli eccellenti. Cinquecento anni dopo, lo studio dell'algebra viene ripreso da un altro grande matematico musulmano, Omar Khayyam. In questo lunghissimo periodo la cultura scientifica è sotto il potere del mondo arabo. Una delle caratteristiche peculiari della matematica araba sta proprio nella capacità di contare e risolvere problemi La prima abilità deriva dall'introduzione della notazione posizionale che consente di scrivere e pensare numeri elevati, nonché di effettuare operazioni con estrema semplicità. La seconda abilità deriva dai metodi di risoluzione delle equazioni. E' questo il retroscena storico e culturale che fa da sfondo alla storia Beremiz, l'Uomo Che Contava. La sua avventura comincia quando riceve quattro mesi di meritate 'ferie'; in questa occasione si reca a Baghdad, dove le sue abilità nel calcolo si rivelano di grande utilità. Per prima cosa riesce a fare una suddivisione che sembrava impossibile. Tre fratelli litigano sulla suddivisione dell'eredità ricevuta dal padre: 35 cammelli da dividere secondo il complesso procedimento musulmano. La metà spetta al primogenito, un terzo spetta al secondogenito, un nono al terzogenito. Come fare la divisione se 35 non è divisibile né per due, né per tre, né per nove? Per l'Uomo Che Contava tutto è semplicissimo. Ai 35 cammelli aggiunge quello del suo amico. I cammelli diventano 36; 36:2= 18; 36:3=12; 36:9 =4. Misteriosamente tutti hanno da guadagnare poiché il primogenito avrebbe dovuto ricevere 17,5 cammelli, il secondo 11,6, il terzo 3,8. Chi ha guadagnato di più è senz'altro Beremiz: 18+12+4=34, quindi avanzano due cammelli, uno lo restituisce al suo amico e uno gli rimane. Da qui in avanti la vita dell'Uomo Che Contava è tutto un proseguirsi di successi. Più che un romanzo, la storia è una fiaba da Mille e una notte. Altro non poteva essere, visto che l'abilità nel calcolo trasforma il protagonista, un semplice pastorello, in un uomo ricco, famoso, riverito da potenti e saggi e gli consente di trovare anche l'amore. La storia poteva concludersi a pieno titolo con il classico ... e vissero felici e contenti: Beremiz Samir preferisce ringraziare Allah che ha creato la donna, l'amore e la matematica! |