Hans M. Enzensberger   ---> leggi l'intervista all'autore

 

Il mago dei numeri

 

Einaudi Tascabili

 

€ 10,50 circa

 

 

 

 

Roberto, il protagonista del libro, è uno di quei ragazzi ai quali la matematica provoca incubi notturni. I compiti che gli assegna il prof. Mandibola non gli vanno a genio: se due pasticcieri in sei ore fanno 444 ciambelle, quanto tempo impiegano cinque pasticcieri per farne 88?. «Un modo da deficienti per passare il tempo», è il giudizio di Roberto.

«Mi dispiace per il tuo prof., ma con la matematica quella roba non c'entra [...] la matematica, caro mio, è un'altra cosa», lo rassicura il mago che gli è apparso in sogno.

Qual è, allora, la vera matematica che può trasformare un incubo in un sogno piacevole? L'autore, H. M. Enzensberger, propone un modo semplice e accattivante di insegnare i 'numeri'.

Per prima cosa, trasforma il linguaggio usuale: i numeri naturali diventano numeri normali, i numeri primi  numeri principi, i numeri irrazionali numeri irragionevoli, l'elevamento a potenza saltellare, il fattoriale bum!, le radici rape.

Per spiegare i numeri infinitamente piccoli utilizza la divisione del chewing gum, per le combinazioni le strette di mano, per i numeri di Fibonacci la moltiplicazione delle lepri. Il triangolo di Tartaglia è ottenuto disponendo grossi cubi luminosi uno sull'altro. Una volta messi a posto i cubi, il mago, battendo le mani, fa illuminare, di volta in volta, i numeri pari, i numeri dispari, i numeri di Fibonacci, e, con effetti psichedelici, i numeri divisibili per tre, quattro, cinque, triangoli dalle strane caratteristiche ...

«Fantastico.» esclama a un certo Roberto.

Un libro per tutti, dai ragazzi ai professori.

 

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Intervista a H.M. Enzensberger

rilasciata in occasione della presentazione del libro

MILANO, 2 ottobre 1997

 

Domanda
Di che tratta il Suo ultimo libro?

Risposta
Il titolo del libro è Il mago dei numeri. E' un libro per le persone che hanno paura o che hanno orrore della matematica, perché ho l'impressione che tante, tante persone giovani, ma anche adulti, per tutta la vita abbiano deciso di essere negati alla matematica. Io conservo dei seri dubbi sulla veridicità di questa idea, perché penso che la maggior parte dell'umanità possieda l'intelligenza sufficiente per capire la matematica.

Domanda
Ci parla della sua passione per la matematica?

Risposta
E' una mia vecchia passione la matematica, che non ha a che fare, ad un primo sguardo, con la letteratura. E mi fa un po' pena il fatto che la maggior parte della gente abbia deciso di essere troppo stupida per capire la matematica, perché ciò non può essere. Le ragioni emotive per questo rigetto della matematica si trovano nel modo di insegnare, perché, in fondo, la matematica è una cosa di un grande fascino, di una grande attrazione, che non ha niente a che fare con la routine, lo schematismo e la noia. Bisogna trovare il modo di presentare la matematica nella sua vera natura, che è altrettanto difficile o facile, come per esempio la musica. La matematica come la musica sono conoscenze che debbono essere aperte a tutti. In questa prospettiva io ho scritto un libro che si presenta come un piccolo romanzo, un racconto che rientra un poco nella tradizione del Carroll di Alice nel Paese delle Meraviglie. Carroll fu, del resto, anch'egli un matematico, ossessionato dalla matematica. Insomma, la letteratura e la matematica non sono tanto differenti tra loro come si crede, ma, a mio avviso, hanno qualcosa in comune.